12 mar 2008

"AGLI SVITATI, AI FULMINATI, AI DISMESSI"

"Non succede spesso, magari ci saranno cinque minuti di calma, che possono parlarsi. Certe volte parlano, come oggi, ma non sempre".

Autodefinirsi "fulminati", ci vuole autoironia, ci vuole realismo, ma soprattutto ci vuole la forza di cercare un centro di equilibrio fuori da se stessi. E se la vita fosse quella scriviamo? E se noi a nostra volta fossimo frutto dei soggetti scritti da qualche altro? E se davanti a qualunque pesante problema ci fosse una via di uscita attraverso una porticina su uno sfondo, proprio come accadde a Truman nel suo Truman Show? Scrivere è un modo di liberarci. Attraverso la penna, la "lettera 22" od il computer, si è in condizione di vivere altre vite in libertà. Altre volte si trova su un foglio la fine di quotidiane insoddisfazioni, la voglia di ribellarsi ad una realtà nella quale "intelligenze pure" rimangono quotidianamente mortificate da una società, specialmente in questa terra, affidata in mano ai "cretini" e per di più "cretini specializzati". Così come William Webb Ellis ad un certo momento prese il pallone con le mani ed inizio a correre inseguito da compagni ed avversari lungo il campo, inventando il "rugby", così l'ex "ineffabile" prese a scrivere insegnando a tutti che c'è sempre una seconda alternativa, c'è sempre il modo e l'opportunità di dare una ribalta ai contenuti che custodiamo e coviamo dentro da tempo. Risultato, come già detto in settimana, non siamo noi che scendiamo dal "carro della società" sempre dritto su quei binari disegnati da chi ha interesse a farci vedere la realtà in una determinata maniera, ma è la società che scende dal nostro "autobus"............. ciò vuol dire essere svitati? Vuol dire essere fulminati? O soltanto spiriti liberi?

Auguri "ineffabile" e complimenti

Epruno

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