21 feb 2008

Tutti Vogliono Viaggiare in Prima!

Carissimi ……

Oggi il mondo è cambiato, non ci sono più i cibi i una volta, non ci sono più i politici di una volta, non ci sono più le mezze stagioni, ma tra tante frasi fatte, bisogna anche aggiungere che non esistono più i titoli di una volta. E già, di fatti oggi ci sono anche i mezzi titoli!! Mi ricordo che la nonna di Guccini si lamentava dicendo che un Laureato conta più di un cantante! Ma quando??? Ma quanto vale oggi un laureato? Niente e tutto ciò grazie, no alla politica, ma ai sindacati, quelle confraternite dove se non fai un “cazzo” per tutta la vita magari diventi presidente della Camera o del Senato, e se ci sai fare pure Presidente del Consiglio o della Repubblica!!!! Perché laurearsi? Non dite a mia madre che faccio l’Ingegnere, le sa che suono il piano in un bordello!!!! Non era
proprio così (la professione era lo scrittore), ma ci può stare.
Prima un padre che laureava un figlio era l’uomo più felice di questo mondo, oggi è la persona più disperata della terra perché ha fatto di suo figlio un povero frustrato e disoccupato.
Ma quali sono le madri contente al giorno d’oggi??? Ma certamente le madri dei delinquenti, che la mattina svegliano il figlio con tanto amore dicendogli “mi raccomando, portati il fascia collo che sul vespino, se devi andare a scippare fa freddo!!!!” E li guardano con amore pensando di aver investito sul loro futuro, poiché con qualche rapina, o furto si sistemano le cosette della famiglia, e se poi li arrestano, con cinque anni di specializzazione in galera ….. Gli spetta pure il posto pubblico quando escono. Basta rovesciare quattro cassonetti per strada, dei Sindaci dementi (di qualunque partito, sono tutti deprecabili davanti alla questione del precariato) ed ecco che con poco hanno un futuro assicurato. Un posto pubblico la mattina dove con la tolleranza del sistema , in nero ti fai contemporaneamente un altro lavoro...e nel pomeriggio un altro lavoro ancora e la sera magari si continua a rubare per accrescere la specializzazione!!!

Ed anche se malauguratamente ti laurei e ti prendono in una realtà sia essa pubblica o privata il tuo ruolo sarà quello di mettere firme, ed il tuo titolo rimane sempre lo stesso, ma siccome tutti vogliono viaggiare in prima, ci si inventa per chi non ha una laurea le qualifiche più disperate per darsi un tono, tipo “Esperto”, ma de che??? Uno che disegna diventa Esperto collaboratore tecnico-grafico, un ragioniere diventa Esperto contabile e se non si limita a fare 2x2, può anche dirsi Esperto Qualificato Contabile, il laureato rimane Dott. Ed ecco che sono tutti contenti. Il delinquente precario delinque mentre è in servizio e non ci si può dir nulla per motivi di ordine pubblico, il laureato che rimane in ufficio a garantire tutti, perché il lavoro in qualche modo deve continuare, riceve la visita dei NAS della DIGOS e dei Carabinieri in genere!!!! Che paese!
Un abbraccio

15 feb 2008

Lo Strumento Erotico per Eccellenza!..

Carissimi ……

E prima che inventassero la televisione? Come si faceva a passare il tempo libero ed a rilassarsi? Certo i più scellerati decidevano di passare le serate nei bordelli e più “signori” erano, più ostentavano questa loro possibilità a tal punto di introdurre i propri figli adolescenti a questo blasonato vizio di famiglia, comprando con pochi denari delle “marchette” da povere disgraziate che si riducevano per vari motivi a fa così pe campa!!!! In alternativa c’erano i caffè chantan o più la i teatri di rivisti con le mitiche ballerine, in fondo in fondo un modo più di “classe” per vendere il proprio corpo! I più morigerati passavano le serate in casa a dir i loro “rosari” , i più fortunati in compagnia di un sacerdote o di una zia monaca!! Altri a leggere, ma dovevano essere scenziati, uomini di cultura o ricchi eredi di biblioteche!! clip_image002[5]Altri già un po’ più borghesi ed “acculturati” passavano le loro serate in salotto ad ascoltare la “Signora Chupa Chupa” dal mitico film “il paradiso può attendere” (Lubitsch) accompagnata al pianoforte dal virtuoso marito!!!! Ma ancora le mitiche famiglie che al proprio interno costituivano i quartetti musicali ed a lume di candela suonavano stimolanti quartetti di musica classica!! Ma pensiamo a cosa potessero fare chi stava imbarcato per mesi sulle navi, ovviamente parliamo di ufficiali, già un po’ più colti e di buona famiglia, che potevano dedicare il proprio tempo alla cura di uno strumento, magari di uno strumento quale il “violoncello” o “cello” internazionalmente detto, l’unico strumento che riproduce sensazioni sessuali con il suo suono grave ad ogni passaggio di archetto. Provate a sentire qualunque brano classico per violoncello da solo e troverete la piacevole sensazione di un suono che vi prende allo stomaco, regalandovi sensazioni ispiegabili, ancor prima di fare qualunque considerazione sulla sua forma da sempre accostata al fondoschiena ed alle spalle di una donna chinata sul clip_image002suo esecutore. Si è scritto molto anche sul modo di suonarlo dentro le gambe divaricate. Ecco perché appare esplosivo un connubio, in una cabina di un veliero tra un violino pizzicato e suonato a mo di chitarra ed un violoncello, rappresentazione cinematografica improbabile di un quintetto già incontrato nei giardini di Madrid di un autore noto aimè per il suo minuetto, ma in grado di donarci musica celestiale quale quella che vi allego da you tube……….Un abbraccio

Il violoncello è uno strumento musicale del gruppo dei cordofoni, appartiene alla famiglia degli strumenti ad arco ed è dotato di quattro corde, accordate ad intervalli di quinta. Rientra nella sottofamiglia dei "violini", di cui fanno parte quegli strumenti con quattro corde, accordati ad intervalli di quinta, che presentano dei tagli ad "effe" sulla tavola armonica (o piano armonico). La sottofamiglia dei "violini" si differenzia così dalla sottofamiglia delle "viole" che comprende invece strumenti antichi con tagli a "C", accordati per quarte e terze, con corde in numero variabile da tre, a sei-sette o più. Si suona da seduti tenendo lo strumento tra le gambe, poggiato su un puntale presente nella parte inferiore dello strumento. L'esecutore muove l'archetto trasversalmente sulle corde. Il nome è di origine italiana e significa "piccolo violone". Il violone è uno strumento musicale obsoleto, una grande viola, simile ad un contrabbasso. Il violoncello è strettamente associato alla musica classica. È parte dell'orchestra, del quartetto d'archi e di molti altri gruppi di musica da camera. Molti sono i concerti e le sonate scritte per violoncello. È meno comune nella musica popolare.

2 feb 2008

Epruno - CULT Febbraio 2008

Carissimi …….

cult copertine 2008febbraio

Molti di voi di recente avranno ricevuto tra le tante e-mail che giornalmente riempiono la nostra casella postale una originale raccolta di modi di dire, di comportamenti e di espressioni che attestavano l’esser “palamito” dal titolo “sei di Palermo se…..”. Gustosa ed ironica raccolta fatta da chi ha osservato bene “homo palamito”. Viene sempre fuori in noi questo orgoglio di appartenere ad una città ed ad una terra che se pur piena di problemi, risulta unica. Quante volte avete giocato alle frontiere con lo sguardo di chi dopo aver letto “Palermo” sul vostro documento di identità ed ha incrociato il vostro sguardo, ha sicuramente pensato “Mafia”!!!! E quante volte nel preparare le etichette da attaccare ai bagagli, dopo aver scritto “Palermo” per errore avete scritto “Sicily” e non “Italy”? Ma che ci volete fare noi siamo fatti così ……. Ci lamentiamo tantissimo della nostra condizione di meridionali isolani, ma non permettiamo a nessuno di criticarci perché il palermitano (ma vale per ogni siciliano), per antonomasia, è “u miegghiu!!!” E questa nostra straordinaria originalità è quella che ci porta nel mondo a ricoprire posizioni di vertice in società ed a far dimenticare le facili denigrazioni. Questa umanità la riscontriamo in ogni angolo del nostro territorio, e così percorrendo il consueto marciapiede che mi porta al quotidiano lavoro è d’obbligo passare davanti alla barberia di Salvatore. “Ancora non ne abbiamo notizie???” Mi appresto a chiedere all’assistente del mio mitico barbiere che continua ogni mattina ad aprire la bottega, nell’attesa che il suo “principale”, disperso, torni dal fine anno in Kenia, ma il ragazzo scuote la testa sconsolato, ed il portiere custode del palazzo al civico successivo alla “barberia” mi risponde per conto dell’assistente barbiere dicendo “Pultroppo……dice che lo hanno cercato pure in quella città che aveva suggerito Lei, (La Farnesina), e non hanno avuto risposta!!!!!” Vedete cari amici, Palermo ha una cosa bellissima che si sposa con la “palermitanitudine”, il marciapiede, dove tutti sanno di tutti. Basta scostarsi dall’asse principale di Via Libertà o di qualche altro grande asse viario, ed addentrarsi nelle traverse, che si scopre una grande ed irresistibile umanità fatta dalla gente che vive la strada e di conseguenza il marciapiede, dove si diventa un tutt’uno nell’unica solidarietà spinta dalla sopravvivenza, e nascono conoscenze, complicità ed a volte grandi amicizie. Purtroppo di Salvatore (ormai a voi noto) non si hanno notizie e tutta la sua strada soffre e partecipa, dal fruttivendolo ambulante posizionato all’angolo della strada, all’elettrauto della saracinesca di fronte, dalla commessa della boutique, al commendatore del primo piano mostrano interesse e solidarietà, finanche l’ambulante che porta a porta propone vendite di calzini, accendini e se proprio non gradite gli articoli vi chiede “Cusci!!! Mi i duni un euro pi manciare?” Questa è l’umanità del marciapiede, il “mondo piccolo”, la piccola comunità che si riduce in una strada, che festeggia un evento ma che sa partecipare ad un lutto prima di riprendere la quotidiana esistenza. Ecco perché per rendermi partecipe a questa atmosfera anche se non ne sentivo la necessità, entro dentro il bar dell’ormai famoso sig. Giuseppe, e giunto al banco della pasticceria leggo una gigantesca scritta “Qui non si servono cannoli siciliani”, preso dai turchi mi volto verso la cassa ed incrocio lo sguardo del sig. Giuseppe, il quale si china sulla tastiera per non ricambiarmi lo sguardo. A questo punto il ragazzo che stava dietro il bancone mi dice, “Dottore, l’altro Sabato pomeriggiu, appimu a mala iurnata! Appimu a chiamari a polizia.” Ma perché chiedo io, e lui continua “il Cav. Pintapalla e la Prof.ssa Guevara, che sta ca ncapu, saffirraru pì i capiddi e si pigghiaru a corpi d’ombrello, quando la professoressa con aria spriggiusa, rivolta verso il Cav., mi ha chiesto una guantiera di cannoli da portare via e Lei lo sa come la pensa il Cav.” ed io non capendo cosa ci entrassero i cannoli guardavo tutti con aria perplessa mentre il banconista continuava “Comunque Dottore, se sono per Lei e se li deve mangiare a casa, gliene riempio quattro, ma Lei m’ava giurare che non li deve portare da qualcuno o peggio a Piazza Politeama per festeggiare!!!! Perché noi non facciamo politica e non vogliamo problemi!!!!!” Addirittura ……. Il cannolo da simbolo fallico a strumento politico…….che paese!!!! Un Abbraccio.....il Vs. Epruno.